Pranzo. 10 minuti alle 13.
Il mio tempo ormai lo misuro a bis che servo ai ragazzi. Hanno una capacità di ingurgitare il cibo nel minor tempo possibile, che farebbe arrossire i più esperti campioni americani di ingestione di Hotdog.
Ho appena distribuito i 45 quatris richiesti dai pazienti, perché, si sa, per affrontare l’inverno bisogna fare scorte.
Anche se, diciamocela tutta, la verità è che cercano di contrastare il buco nero esistenziale che li divora, dandogli in pasto un numero consono di castellane, per renderlo più sopportabile.
Mi siedo a tavola e comincio a gustare le primizie cucinate dalla cuoca.
Le verdure grigliate si stanno esibendo in una gara di tuffi per quanto navigano nell’acqua.
La zucchina ha appena fatto un doppio carpiato con avvitamento, battendo il peperone, che ha eseguito un raggruppato niente male, ma non basta a raggiungerlo.
Voto: diesci!
Mentre sono lì che seleziono con cura le mie verdurine, con il suo solito passo felpato, mi si siede accanto Gabriele.
Quasi non me ne accorgo, la gara mi ha appassionata a tal punto, che sono concentrata sul piatto, soprattutto perché, oltre ad avere la mascella veloce, i ragazzi sono anche cintura nera nella disciplina dello sparecchio.
Questo per me significa che, in brevissimo tempo, questione di una manciata di secondi, il mio piatto, la mia sedia e la mia persona verranno portati via. Il caffè non può attendere!
Gabriele mi osserva silenzioso ma sorride. Mi giro a guardarlo e gli sorrido. Gli chiedo se ha pranzato volentieri, se queste verdure sono state di suo gradimento.
Lui segue una dieta tutta sua, mangia solo le verdure che secondo lui gli danno vibrazioni positive ed evita la carne. A mesi alterni, dei giorni che iniziano con la K, e soprattutto quando si ricorda che ha detto che non mangia carne.
Io intanto ho messo da parte la gara di tuffi delle verdure e sono passata alla banana.
Mentre la sto sbucciando, lui scoppia in una gran risata.
E’ contagiosa e comincio a ridere anche io.
Io: “Perché stai ridendo?”
Lui: “Sei proprio una Sfasa”
Io: “Perché? Le Sfasa mangiano le banane?”
Lui: “Solo una Sfasa poteva mangiare una banana a fine pasto!!”
Non riesco a smettere di ridere.
Io: “Scusa e quando avrei dovuta mangiarla?”
Sta in silenzio e comincia a fissare la banana. Si vede che l’ho colto alla sprovvista. Ma gli si illuminano gli occhi, come se avesse avuto un’epifania e si riprende in breve.
Lui: “Beh..a inizio pasto. Introducendo la banana prima del pasto salato, questa prepara il tuo stomaco ad accogliere le proprietà nutritive degli altri alimenti e avrai più energie positive da incanalare durante la giornata. La banana racchiude poi tutto il resto perché fa proprio da base. Prima si mangia la banana, poi si mangia il contorno, poi il secondo e poi il primo. Questo è l’ordine corretto.
Vedi me? Sono partito dallo yogurt, che è il dessert e poi ho mangiato tutto il resto.
L’ordine corretto è quello inverso…”.
Continua con la sua spiegazione di quanto sia giusto mangiare la banana a inizio pasto, con la serietà e la capacità divulgativa di Luciano Onder di Medicina 33. Tanto che mi convince.
Io: “Va bene, lo terrò a mente, intanto grazie delle dritte!”
Lui: “Però..Sfasa..la banana a inizio pasto eh” e se ne va ridendo di gusto.
Da domani qualcuno cambierà le proprie abitudini alimentari.
E il bello è che ci ha pure ragione: la frutta a inizio pasto sazia e garantisce nutrienti che altrimenti facilmente ignoreremmo.
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Ringrazio per l’adesione al mio blog. Tratti argomenti difficili forse l’ironia dovresti spenderla per brevi quadretti di vita.
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Ciao Stef! Grazie per il tuo commento!
Credo che l’ironia viene spesa dall’Io come meccanismo di difesa, non si decide dove e quando.
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Certo mi riferivo allo strumento che usi ( il blog quindi testo). Io faccio fatica a mantenerla in un episodio lungo, mi viene come battuta immediata.👍👋
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Davvero molto divertente 💕
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Grazie!!
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🐟💞
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Condivido la tua amara ironia come difesa. Piacere, Paola
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C’è sempre da fare una scelta, da scegliere la linea di difesa che si vuole portare avanti. Noi scegliamo l’ironia, speriamo tu possa ridere con noi cara Paolo, benvenuta!
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Assolutamente si Grazie mille
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